Populonia, la prima città da giocare nel videogame Mi Rasna
La Val di Cornia entra in un videogame.
“Mi Rasna – Io sono etrusco” è un gioco che vuole valorizzare la ricchissima storia di questo antico popolo italico, accompagnando l’utente verso la conoscenza dell’antica civiltà etrusca.
La Parchi Val di Cornia è stata una delle prime realtà a incontrare il vulcanico Maurizio Amoroso, CEO di Entertainment Game Apps e a iniziare il percorso che ha portato alla costruzione di questo particolare gioco di ‘strategia gestionale’.
Come funziona
Il videogioco è basato su una mappa, rappresentante simbolicamente Toscana, Lazio e Umbria, ridisegnata e riprodotta in grafica 2d.
Su questa sono posizionati la dodecapoli etrusca, i maggiori templi, le necropoli etrusche attualmente conosciute e una serie di altri piccoli insediamenti.
Il giocatore, nei panni di un magistrato locale, deve amministrare le risorse economiche della propria città etrusca e farla prosperare attraverso il reperimento di materie prime e una fitta rete commerciale.
Per questo servono monete d’argento, che si possono ottenere risolvendo mini-giochi a contenuto storico oppure acquistandole con transazioni in app.
Oltre a questo meccanismo è prevista la possibilità di ricevere bonus extra se il giocatore sarà fisicamente geo-localizzato in luoghi prestabiliti legati alla storia etrusca.
Il gioco è scaricabile gratuitamente sugli store.
Per maggiori informazioni http://egameapps.com/mi-rasna/.
Per scoprire qualcosa in più sul gioco “Mi Rasna – Io sono etrusco” abbiamo intervistato il suo ideatore, Maurizio Amoroso di Entertainment Game Apps, Ltd.
Com’è nata l’idea di un gioco sugli Etruschi?
Dal punto di vista storico gli Etruschi sono un popolo ancora avvolto dal mistero e che non smette mai di riservare sorprese ancora oggi, mentre dal punto di vista progettuale è uno stimolo incredibile poter cercare di applicare le dinamiche di un gioco di strategia su un’intera popolazione. Il fatto che poi questa popolazione abbia un territorio molto ben delineato rende la sfida interessante da più punti di vista.
Quante realtà sono coinvolte?
Sono coinvolte 3 regioni al completo, quelle appartenenti al periodo storico della Dodecapoli etrusca: Lazio, Toscana ed Umbria.
I territori di queste regioni sono rappresentati dai musei e parchi archeologici che ne conservano i reperti archeologici, in totale 55 musei di cui 6 musei di interesse nazionale. Le varie realtà hanno fornito, suddivise per città, immagini e didascalie dei loro migliori reperti. Se si pensa che di fatto stiamo coprendo oltre il 95% del territorio etrusco in queste 3 regioni, possiamo affermare che questo gioco è la più grande operazione multimediale che riguarda la storia degli Etruschi.
Com’è strutturato il gioco?
Si tratta di un gioco di strategia che cerca di simulare al meglio l’evoluzione della storia degli Etruschi. Sulla mappa di gioco le città e le risorse cambiano in base al periodo storico nel quale si sta giocando. Il giocatore ha come compito quello di sviluppare le città della Dodecapoli. Utilizzando le città che sono intorno ad esse e sfruttandone le caratteristiche produttive il giocatore dovrà per forza costruire una rete commerciale e nel frattempo difendere i propri territori da incursioni nemiche sempre più frequenti.
Pensi che il gioco possa avere ricadute positive in termini di visitatori nei musei e parchi archeologici che hanno aderito al progetto?
Il nostro compito principale realizzando “Mi Rasna” è quello di dare una visibilità nuova alla storia degli Etruschi; il fatto che i giocatori vedranno continuamente reperti archeologici provenienti da musei e parchi archeologici permetterà sicuramente un nuovo tipo di collegamento visivo e ludico fra persone e territorio. Per rispondere alla domanda: anche se una persona su cento si incuriosirà alla storia sulla quale sta giocando in quel momento, a quel parco, a quel preciso reperto, noi potremo dire di aver raggiunto il nostro scopo.