Un territorio segnato dall’interazione tra uomo e natura
La presenza di insediamenti medievali e di fabbricati agricoli e minerari di età moderna conferiscono al Parco di Montioni, in Val di Cornia, una complessità particolare, prodotta dalla continua interazione tra uomo e natura: le attività legate all’estrazione della pietra alluminosa (utilizzata anticamente per conciare le pelli, per fissare i colori sui tessuti e per le proprietà emostatiche) e le utilizzazioni forestali (legna, carbone, sughero) hanno lasciato sul territorio numerosi segni, ancora adesso ben leggibili.
I giacimenti di allume, infatti, furono largamente sfruttati fin dal XV secolo e, in modo particolare, nei primi decenni del XIX secolo.
Fu in questo periodo che i Principi di Piombino, Felice ed Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte, fecero costruire un villaggio minerario chiamato Montioni Nuovo.
Fin dal XIX secolo, inoltre, le foreste di Montioni hanno rappresentato un serbatoio di carbone per gli altiforni di Follonica e hanno subìto, per questo, tagli di notevole entità.